Cooper Surgical Vitrification Workshop

      Eventi

      17 maggio 2022 – Naples, Italy

      Si è tenuto presso il centro di fertilità Vis Procreandi, sito a Napoli, un innovativo e avanzatissimo corso di vitrificazione di ovociti ed embrioni, al quale hanno preso parte i maggiori esponenti della medicina della riproduzione. Il corso, interamente organizzato dall’azienda Cooper Surgical e dal responsabile dello stesso centro, il dott. Ferdinando Sannino, si è articolato in due fasi.

      Nel corso della prima parte, di natura teorica, si è discusso del netto vantaggio di applicare tale innovativa procedura a fronte della precedente (congelamento lento); nel corso della seconda parte, inoltre, sia professionisti che studenti hanno avuto la possibilità di mettere in pratica la metodica stessa mediante la manipolazione di embrioni sintetici.

      Cos’è la vitrificazione?

      Effettuata da embriologi professionisti in strutture specializzate, la vitrificazione è una tecnica che consente di conservare gameti ed embrioni per un tempo molto lungo. Per raggiungere uno stato vitrificato è necessaria una notevole riduzione del contenuto di acqua all’interno della cellula. Le cellule vengono infatti esposte a concentrazioni elevate di crioprotettori, sostanze che le proteggono dalla formazione di cristalli di ghiaccio, e successivamente raffreddate con velocità elevata in azoto liquido alla temperatura di -196 gradi centrigradi. In tal modo l’acqua residua é convertita da uno stato liquido ad uno stato vetroso in pochi millisecondi. Questo presuppone che la velocità di riscaldamento sia più elevata di quella di raffreddamento; tale approccio ha la finalità di evitare l’ulteriore sviluppo di cristalli di ghiaccio.

      E’ importante sottolineare come il termine vitrificazione possa erroneamente essere considerato sinonimo di congelamento. Quest’ultimo però, a differenza della vitrificazione stessa, avviene attraverso un processo più lento e porta alla formazione di cristalli responsabili di danni irreversibili alle strutture molecolari contenute all’interno delle cellule.

      Quali sono i vantaggi?

      L’uso di questa tecnologia ha migliorato il tasso cumulativo di natalità viva perché consente di congelare gli embrioni sovrannumerari derivanti da un singolo ciclo di stimolazione ovarica per poi trasferirli, uno alla volta, in un ciclo successivo; tale approccio ha la duplice finalità di ridurre sia il rischio di iperstimolazione ovarica sia il tasso di gravidanze multiple. In linea generale, comunque, tale approccio può essere utilizzato in tutti casi in cui sia necessario differire temporalmente il momento del pick up ovocitario da quello del transfer embrionario (Liebermann, Methods Mol Biol. 2017).

      In quali casi si utilizza?

      Questa tecnica viene utilizzata per conservare:

      • gli ovociti di donne affette da sindrome dell’ovaio policistico, endometriosi e insufficienza ovarica prematura;
      • gli ovociti di donne di giovane età che decidono di procrastinare il momento della gravidanza (social freezing);
      • gli embrioni di coppie che si sottopongono a tecniche di fecondazione in vitro e che vogliono effettuare un’analisi genetica pre-impianto;
      • gli embrioni sovrannumerari di coppie che si sottopongono a tecniche di fecondazione in vitro, affinché questi possano essere utilizzati in caso di fallimento di impianto nei precedenti cicli;

       

      Un’ulteriore indicazione all’utilizzo di tale metodica è rappresentato dalla conservazione di gameti di pazienti affetti da malattia oncologica e che dovranno sottoporsi a trattamenti antineoplastici. Tali trattamenti (chemioterapie e radioterapie) risultano gonadotossici e sono spesso responsabili dell’instaurarsi di quadri di infertilità temporanea o permanente. Congelare prima dell’inizio delle terapie oncologiche ovociti o spermatozoi consente quindi di preservare la fertilità di pazienti che non hanno ancora realizzato o concluso il proprio percorso riproduttivo.

      Per quanto tempo posso criopreservare i miei embrioni?

      Il processo di vitrificazione dà la possibilità di mantenere pressocché inalterati gli embrioni per un tempo molto lungo. La maggior parte degli studi ha evidenziato come, con il passare del tempo, non si assista ad alcun deterioramento delle strutture cellulari. D’altro canto, alcune evidenze della letteratura hanno suggerito come, con l’aumentare del tempo di conservazione, le probabilità di impianto degli embrioni criopreservati possano lievemente ridursi. In linea generale, comunque, la crioconservazione non sembrerebbe esercitare influenze significative sugli esiti neonatali (Li et al. Hum. Reprod 2020).

      Metodi

      Presso il centro Vis Procreandi viene utilizzato un particolare Kit fornito dall’azienda Cooper Surgical. Questo Kit permette non solo di minimizzare i tempi di vitrificazione ma anche di mantenere un’adeguata sterilità sia durante le fasi di vitrificazione e scongelamento sia durante il mantenimento in azoto liquido.

      In conclusione

      La vitrificazione di embrioni e gameti è consigliabile per tutti i motivi sopra elencati, è una tecnica molto veloce, poco costosa, con tassi di sopravvivenza più elevati ed è una valida alternativa al tradizionale metodo di congelamento lento.

       

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