La storia di Roberta: “La mia infertilità dopo i 40 anni”

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      Mi chiamo Roberta e dopo i 40 anni ho fatto i conti con il mio orologio biologico. Eh si, perché quando sei una donna in carriera, in cresta al successo, ti dimentichi di quello che realmente conta nella vita. L’amore. Cosi, ti interessa solamente collezionare successi lavorativi, progetti, aggiungere tasselli al tuo curriculum ect ect. Nessuna relazione seria che possa vincolarti con quello che stai vivendo. Nessun uomo che possa condizionare il tuo percorso con proposte di vita a lungo termine che possano bloccare il tuo lavoro. Tutto questo nell’inconsapevolezza che noi donne, dobbiamo fare i conti con l’orologio biologico. Proprio così, ignare e senza conoscenze in merito andiamo dritte verso un unico obiettivo, senza pensare che non è poi così vero il modo di dire” poi c’è tempo “ per un figlio, per una famiglia.

      Arrivo in questo modo, alla soglia del mio 41esimo compleanno, con la traquillità di essere affermata nel mio lavoro, ma con l’ignoranza di aver sottovalutato il mio corpo, la mia possibilità di procreare. Da 2 anni avevo una relazione stabile e profonda con Marco, mio marito oggi, che abbiamo deciso di concretizzare con il matrimonio e con la ricerca della gravidanza subito dopo. Ed è li che mi è crollato il mondo addosso. Dopo 2 anni di tentativi naturali, mi rivolgo dalla ginecologa, ancora completamente ignare di come il mio corpo potesse già aver preparato le condizioni per una menopausa. Ovviamente, sapevo che la fertilità femminile fosse diversa da quella maschile, ma non fino a questo punto! Mi vengono prescritti alcuni esami principali, tra cui, soprattutto, l’amh, ormone antimuleriano per valutare la mia riserva ovarica, che già ecograficamente la dottoressa aveva notato che fosse totalmente ridotta.

      Infatti, il valore che è emerso ha confermato tutto questo. Per noi, l’unica alternativa era effettuare una fecondazione eterologa. Una dura scelta, considerando il fatto che fino a qualche giorno prima, mi sentivo nel pieno della mia possibilità riproduttiva!!! Ci rivolgiamo al centro Vis Procreandi di Napoli su suggerimento di una nostra cara amica. Vista la mia condizione emotiva, ho richiesto di essere affiancata da un punto di vista psicologico dalla psicoterapeuta del centro. Dopo un paio di mesi, ho intrapreso il percorso di fecondazione eterologa, nonostante inizialmente mi facesse molta paura. Oggi, mentre guardo crescere mia figlia Ludovica, non posso che dimenticare la paura, perché l’emozione che trionfa è la gioia pura, l’amore.

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